Titolo: Bianca come i latte rossa come il sangue
Autore: Alessandro D'Avenia
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 13,00 € cartaceo, 6,99 € ebook
Edizione: cartacea
Pagine: 254
Trama:
Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino e vive in perfetta simbiosi con il suo iPod. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori "una specie protetta che speri si estingua definitivamente". Così, quando arriva un nuovo supplente di storia e filosofia, lui si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva. Ma questo giovane insegnante è diverso: una luce gli brilla negli occhi quando spiega, quando sprona gli studenti a vivere intensamente, a cercare il proprio sogno. Leo sente in sé la forza di un leone, ma c'è un nemico che lo atterrisce: il bianco. Il bianco è l'assenza, tutto ciò che nella sua vita riguarda la privazione e la perdita è bianco. Il rosso invece è il colore dell'amore, della passione, del sangue; rosso è il colore dei capelli di Beatrice. Perché un sogno Leo ce l'ha e si chiama Beatrice, anche se lei ancora non lo sa. Leo ha anche una realtà, più vicina, e, come tutte le presenze vicine, più difficile da vedere: Silvia è la sua realtà affidabile e serena. Quando scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha a che fare con quel bianco che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dentro di sé, sanguinare e rinascere, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di credere in qualcosa di più grande.
La mia recensione
Dal giorno in cui ho iniziato questo libro fino più o meno a mezz'ora fa, mi sono detta che questa recensione doveva essere veramente bella, che una lettura del genere meritava una bella recensione.
E in effetti l'avevo scritta, era quasi pronta, ma mi sono resa conto che non sono assolutamente in grado di fare un commento "poetico".
Così ci ho pensato su e sono giunta alla conclusione che una bella recensione non lo deve essere per forza.
In questa cercherò di impegnarmi seriamente, spero che vi piacerà.
Leo ha sedici anni e, come tutti i ragazzi della sua età, odia la scuola, ama il calcetto, venera l'Ipod e va in giro su un motorino mezzo scassato.
Però ha una paura insolita: il bianco, il silenzio, il nulla.L'unica cosa che può contrastare il bianco è il rosso, colore dell'amore, della pienezza.E Beatrice è rossa, rossissima come i suoi capelli.
Invece Silvia è azzurra, come l'amicizia.
Quando Leo viene a sapere da quest'ultima che la ragazza che ama, il suo sogno, Beatrice ha la leucemia dovrà lottare per crescere e maturare.
L'esordio di Alessandro D'Avenia mi ha veramente stupita.
L'autore è riuscito ad immedesimarsi in un ragazzo sedicenne e a trascriverne pensieri, riflessioni, emozioni con un linguaggio tipico della sua età.Questa scelta può essere apprezzata o meno, ma a me è piaciuta molto.
Ancora prima di iniziare il libro, ero sicura che avrei odiato Silvia, invece il suo personaggio non mi è dispiaciuto e ho ritrovato un po' di me in lei.
Mi è piaciuto davvero tanto il personaggio di Beatrice, a cui è stato dato poco spazio ma abbastanza esauriente.E mi è piaciuta questa cosa, perché non è su Beatrice che si concentra il libro, ma più sul concetto, come direbbe la mia prof di lettere, della donna angelo.C'è un chiarissimo riferimento a Dante.
Leo...Leo è vero.Ed è per questo che l'ho apprezzato, perché non pretende di essere chissà chi, perché ha dei momenti in cui si arrabbia ed alcuni in cui fa riflessioni importanti, perché pensa a se stesso ma tiene moltissimo ai suoi amici ed ai suoi punti fermi.
E soprattutto mi è piaciuto assistere alla crescita della sua persona, che poi è anche l'argomento principale del libro.
Da bambino diventa più maturo, anche se non ancora adulto, tramite molte esperienze, persone.Persone come il Sognatore, supplente di storia e filosofia, che lo accompagna dalle retrovie e che lo sprona ad esternare i propri sentimenti, a riflettere e a capire il valore delle cose.
La lettura è scorrevole e veloce, ma credo che bisognerebbe farla al momento giusto.
Non so, in Bianca come il latte rossa come il sangue ho trovato tutto quello di cui avevo bisogno e tanto basta.
@@@@@ stelle!!
La mia recensione
Dal giorno in cui ho iniziato questo libro fino più o meno a mezz'ora fa, mi sono detta che questa recensione doveva essere veramente bella, che una lettura del genere meritava una bella recensione.
E in effetti l'avevo scritta, era quasi pronta, ma mi sono resa conto che non sono assolutamente in grado di fare un commento "poetico".
Così ci ho pensato su e sono giunta alla conclusione che una bella recensione non lo deve essere per forza.
In questa cercherò di impegnarmi seriamente, spero che vi piacerà.
Leo ha sedici anni e, come tutti i ragazzi della sua età, odia la scuola, ama il calcetto, venera l'Ipod e va in giro su un motorino mezzo scassato.
Però ha una paura insolita: il bianco, il silenzio, il nulla.L'unica cosa che può contrastare il bianco è il rosso, colore dell'amore, della pienezza.E Beatrice è rossa, rossissima come i suoi capelli.
Invece Silvia è azzurra, come l'amicizia.
Quando Leo viene a sapere da quest'ultima che la ragazza che ama, il suo sogno, Beatrice ha la leucemia dovrà lottare per crescere e maturare.
L'esordio di Alessandro D'Avenia mi ha veramente stupita.
L'autore è riuscito ad immedesimarsi in un ragazzo sedicenne e a trascriverne pensieri, riflessioni, emozioni con un linguaggio tipico della sua età.Questa scelta può essere apprezzata o meno, ma a me è piaciuta molto.
Ancora prima di iniziare il libro, ero sicura che avrei odiato Silvia, invece il suo personaggio non mi è dispiaciuto e ho ritrovato un po' di me in lei.
Mi è piaciuto davvero tanto il personaggio di Beatrice, a cui è stato dato poco spazio ma abbastanza esauriente.E mi è piaciuta questa cosa, perché non è su Beatrice che si concentra il libro, ma più sul concetto, come direbbe la mia prof di lettere, della donna angelo.C'è un chiarissimo riferimento a Dante.
Leo...Leo è vero.Ed è per questo che l'ho apprezzato, perché non pretende di essere chissà chi, perché ha dei momenti in cui si arrabbia ed alcuni in cui fa riflessioni importanti, perché pensa a se stesso ma tiene moltissimo ai suoi amici ed ai suoi punti fermi.
E soprattutto mi è piaciuto assistere alla crescita della sua persona, che poi è anche l'argomento principale del libro.
Da bambino diventa più maturo, anche se non ancora adulto, tramite molte esperienze, persone.Persone come il Sognatore, supplente di storia e filosofia, che lo accompagna dalle retrovie e che lo sprona ad esternare i propri sentimenti, a riflettere e a capire il valore delle cose.
La lettura è scorrevole e veloce, ma credo che bisognerebbe farla al momento giusto.
Non so, in Bianca come il latte rossa come il sangue ho trovato tutto quello di cui avevo bisogno e tanto basta.
@@@@@ stelle!!
A me non ha convinto quanto a te, ma sono contenta che ti sia piaciuto. (:
RispondiEliminaE non preoccuparti per le recensioni, quelle scritte con il cuore sono sempre belle! ^_^
Ho letto giusto ieri la tua recensione e mi dispiace molto che non ti sia piaciuto!
EliminaPerò il mondo è bello perché vario, no?
Grazie per il consiglio!!!
Bellissima recensione! ;D
RispondiEliminaAvevo dei dubbi su questo libro, ma ora mi hai convinta e credo che lo leggerò :D
Grazie!
EliminaSpero che ti piaccia!!!